Il Corso di Chirurgia Robotica patrocinato dalle più prestigiose Società scientifiche del settore nazionali ed internazionali si è svolto a Napoli per due giorni al Policlinico dell’Università Federico II di Napoli.
La Società Italiana di Chirurgia (SIC), la Società Italiana di Chirurgia Endoscopica e Nuove Tecnologie (SICE) e la Clinical Robotic Surgical Association (CRSA) patrocinano l’evento che si propone di fornire a chirurghi provenienti da tutto il territorio nazionale un aggiornamento educazionale con interventi chirurgici in diretta, relive di interventi chirurgici e relazioni magistrali sull’argomento.
Nella Faculty i chirurghi più esperti e maggiormente riconosciuti nel panorama nazionale ed internazionale della chirurgia robotica.
“Il fatto – dichiara il presidente del corso, il professore Giovanni Domenico De Palma – che chirurghi da tutto il territorio nazionale scelgono Napoli per imparare la Chirurgia Robotica manifesta l’eccellenza della Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli e si fa testimonial di una dovuta inversione della migrazione sanitaria nord-sud”.
“Attualmente la chirurgia robotica è l’ultima innovazione tecnologica giunta nelle sale operatorie per migliorare la qualità del gesto chirurgico. Una piattaforma tecnologicamente avanzata consente di miniaturizzare i movimenti della mano del chirurgo rendendoli sempre più precisi, sicuri ed efficaci. Il robot si prefigge di migliorare i risultati chirurgici garantendo un precoce ritorno alle attività quotidiane e lavorative. Il campo di applicazione spazia dalla chirurgia radicale delle neoplasie epato-bilio-pancreatiche, esofago-gastriche e colo-rettali, alla chirurgia conservativa per le patologie funzionali dell’apparato digerente e alla chirurgia ricostruttiva della parete addominale”, spiega il coordinatore del corso, il professore Marco Milone durante la presentazione alla quale sono intervenuti il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria della Federico II Giuseppe Longo che si è soffermato sulle nuove opportunità in tema di risorse che favoriranno anche la diffusione della chirurgia robotica, e il professore Giovanni Aprea.
“Il chirurgo che si dedica alla chirurgia robotica si configura quindi come un esperto di riferimento per il trattamento di numerose patologie e necessita quindi di competenze adeguate”, ha concluso il professore Marco Milone sottolineando la presenza di grandi eccellenze italiane e internazionali.