Giuseppe Zeno è un imprenditore napoletano di successo che ha dato vita alla Giuseppe Zeno Family Group, un’azienda che ha l’obiettivo di reclutare nuovi pubblicitari nel mondo dell’editoria.
L’abbiamo incontrato e intervistato a proposito della sua azienda.
- Ci racconti com’è nata l’idea di realizzare la Giuseppe Zeno Family Group?
“Il gruppo nasce con il preciso intento di traghettare aziende meritevoli verso più importanti obiettivi. Il gruppo non opera come fondo di private equity, ma come una “incubatrice”. Il nostro gruppo valuta i piani industriali e le potenzialità delle singole aziende che si rivolgono a noi. Quelle che stimiamo aver maggiori opportunità di successo vengono incluse nella nostra incubatrice”.
- Cosa intende con il termine Inclusione? In che modo la Zeno Group abbraccia pienamente questa ideologia?
“Per inclusione si intende l’opportunità che viene concessa ad un’azienda che desideri espandersi, sia in termini produttivi che in termini di mercato. Il nostro gruppo offre alle imprese l’opportunità di avere un socio con esperienze internazionali, sia nel campo finanziario che in quello delle gestioni aziendali”.
- Che peculiarità devono necessariamente avere i clienti? Cosa cerchi da loro? E in che modo aiuti le loro aziende?
“È fondamentale che abbiano chiaro il loro progetto ed è necessario che credano in loro stessi e nella loro capacità di realizzare il progetto che hanno pianificato. È inoltre importante che siano disponibili ad accettare le nostre indicazioni e a condividere con noi i successi aziendali. La modalità di aiuto è ovviamente diversa a seconda della tipologia di azienda, ma principalmente le aiutiamo investendo capitali di rischio che permettano alle imprese di migliorare il loro stato patrimoniale. In seconda battuta offriamo ai nostri partners l’esperienza dei nostri manager e la visibilità sui mercati internazionali grazie alla sinergia con la moltitudine di società già facenti parte del nostro gruppo e ubicate in vari Paesi del mondo. L’ultimo step, allorché ve ne siano le possibilità, è la quotazione in Borsa”.
- Quali sono le peculiarità della vostra attività?
“L’esperienza maturata negli anni dai manager del nostro gruppo e i consolidati rapporti con il mondo bancario internazionale”.
- Si parla sempre di più di nuove professioni legate al digitale, sia in Italia che all’estero: ci dà il suo punto di vista su questa “rivoluzione” che tocca tanti aspetti del nostro quotidiano?
“La rivoluzione del digitale non è differente dalle precedenti rivoluzioni industriali o finanziarie che il mondo dell’economia ha visto negli ultimi secoli. Lo strumento digitale è uno strumento di comunicazione che avvicina i mercati come lo furono in passato le innovazioni tecnologiche (telefono, telex, fax…) e i trasporti delle merci e delle persone (treno, aereo…). Un’azienda che voglia emergere deve essere pronta ad investire nel digitale e pronta a tutte le deviazioni di marcia che questo mondo veloce offre”.
Nell’epoca della “Rivoluzione Digitale”, tutti sono interconnessi. Ma, l’azienda di Zeno, nonstante sia fondata da un italiano non ha investimenti in Italia.
Giuseppe Zeno dal 1994 ha abbandonato definitivamente il mercato finanziario italiano per dedicarsi esclusivamente ai mercati internazionali, trasferendosi dapprima in Svizzera, poi dal 1998 a Londra, poi nuovamente in Svizzera dal 2007, quindi dal 2011 a Montecarlo e infine dal 2017 alle Bahamas dove attualmente vive.
6 ) Perchè il Suo Gruppo non ha investimenti in Italia?
“Non è una volontà precisa fino ad oggi non ci è stato proposto alcun investimento che ci abbia allettato. Il problema principale è dato dal fatto che le piccole aziende sono gestite a carattere familiare con avversione ai manager esterni. Inoltre le lungagini burocratiche ed i tempi della giustizia non aiutano”.
Intervista a cura di Filomena Romano