Sarà una vera e propria “Scuola” di preparazione al concorso in magistratura il nuovo biennio di alta specializzazione previsto dal corso di laurea magistrale in Giurisprudenza dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, già sede da oltre vent’anni del primo corso di studi giuridici a numero programmato nel Mezzogiorno (aperto soltanto a 150 allievi).
“È la prima volta che in Italia si crea uno specifico percorso di studi universitari dedicato alla preparazione dei futuri magistrati – spiega il Rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandro – ma in base alle esperienze accumulate dai nostri migliori laureati ci è parso fondamentale che un processo formativo così importante potesse iniziare già in sede universitaria con una preparazione costruita su misura insieme ad un comitato scientifico di giuristi e magistrati”.
Esami specifici di tecniche di scrittura e argomentazione giuridica, prove pratiche di problem solving di casi giuridici e approfondimenti speciali in diritto amministrativo, civile e penale anche con esami scritti e con una continua attenzione all’evoluzione giurisprudenziale. Saranno questi alcuni dei punti di forza del nuovo percorso di studi che sarà una vera ‘scuola’ anche dal punto di vista del rapporto numerico docenti-alunni visto che sarà aperto soltanto a 60?? allievi (30 provenienti dal triennio di studi del Suor Orsola e 30 selezionati con un bando di concorso aperto a tutti gli studenti di giurisprudenza delle Università italiane che abbiano superato il primo triennio di studi anche con particolari requisiti di merito).
In cattedra come da tradizione del ‘fare università’ del Suor Orsola, sempre aperto al mondo delle professioni, accanto ai docenti dell’Ateneo ci saranno numerosi magistrati (da Maurizio Santise a Gaetano Carlizzi, solo per citarne alcuni) a garantire la vocazione pratica e professionalizzanti del metodo didattico.
Una riflessione sulla ‘vocazione’ alla magistratura con il procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho e il presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi
Il nuovo indirizzo “Magistratura” del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza dell’Università Suor Orsola Benincasa sarà presentato giovedì 9 luglio alle ore 15 in diretta streaming sul canale Facebook dell’Ateneo napoletano (www.facebook.com/unisob) in occasione di una conferenza dedicata al tema “Diventare magistrato oggi” alla quale prenderanno parte il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho,e il presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, insieme con Lucio d’Alessandro, Rettore del Suor Orsola, Tommaso Frosini, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche del Suor Orsola e Mariavaleria del Tufo, direttore della Scuola di Specializzazione per le professioni legali del Suor Orsola.
Diritto e Covid-19: presentazione in anteprima nazionale del volume con gli interventi di oltre trenta magistrati con i proventi devoluti all’Ospedale dei Colli di Napoli.
La presentazione del corso farà da anteprima ad un’ampia riflessione sui temi più attuali del diritto al tempo dell’emergenza Coronavirus organizzata con la presentazione in anteprima nazionale del volume “Diritto e Covid-19” (Giappichelli Editore) a cura dei magistrati Gian Andrea Chiesi e Maurizio Santise. Un volume che raccoglie gli interventi di giuristi e magistrati appartenenti a tutte le giurisdizioni con l’obiettivo di interrogarsi sui mutamenti del diritto conseguenti allo stato emergenziale dovuto alla recente pandemia. “Dal diritto civile al diritto penale, dal diritto amministrativo a quello tributario, passando attraverso il diritto processuale e quello sportivo, senza dimenticare il diritto sovranazionale, nessuna disciplina può dirsi immune agli effetti del Covid-19 – evidenzia Santise – e gli studiosi sono chiamati ad interrogarsi soprattutto sulla frenetica normativa esplosa in questi tempi valutando se sarà solo ‘diritto dell’urgenza’, destinato ad estinguersi con il cessare del momento di crisi o se darà lo spunto per una definitiva metamorfosi dell’ordinamento giuridico”.
Gli autori del volume hanno donato i proventi derivanti dai compensi loro spettanti all’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli, che si è distinta a livello mondiale nella cura e nella ricerca delle malattie provocate dal Covid-19.