L’imprenditore Luigi Auletta ha
deciso di non
incassare i titoli di pagamento con scadenza marzo e aprile per gli oltre 70mila capi venduti
e consegnati ai suoi clienti. «Li considero come una grande famiglia, e ho dato
loro massima disponibilità. Sono piccole e medie attività che stanno risentendo
molto di questa crisi dovuta all’emergenza sanitaria, e diversamente avrei
gettato nello sconforto tante famiglie che si sarebbero viste vanificare tanti
sacrifici».
Auletta è il presidente del brand Impero
Couture, una delle case di alta moda più rinomate in
Italia specializzata nel settore wedding e cerimonia, con un giro di affari di
oltre 10 milioni di
euro e il coinvolgimento di circa 300 boutique di
abiti da sposa, sposo e di tutta la filiera cerimonia, un comparto enorme tra
negozi di tutto il Mondo. «Con l’annullamento di tutte le cerimonie e i
matrimoni previsti in questi mesi e nei prossimi, molte realtà del
settore avranno difficoltà a rialzarsi. Con il mio gesto spero di avergli dato
un po’ di ossigeno e maggior serenità nel superare questo tragico momento».
Intanto la Impero Couture, che ha il suo
quartier generale a Caserta, si autofinanzierà con due milioni di euro
di fondi aziendali e personali messi da parte con il sudore e sacrifici ma
senza esitare sono stati stanziati in attesa della ripartenza del sistema
economico. «Non potevo aspettare le burocrazie e le tempistiche del Governo, le
famiglie delle piccole e medie imprese devono mangiare e sostenersi adesso. Ed
è per questo che, accanto alle misure previste per sostenere queste imprese, mi
auspico che vengano foraggiate le banche affinché possano garantire i pagamenti
delle fatture emesse, adesso le mie risorse sono nelle vostre mani».