Sulle strade italiane torna prepotentemente alla ribalta il problema dell’emergenza sicurezza. L’incidente con l’esplosione del Tir sull’A14, all’altezza di Borgo Panigale (Bologna) ha di nuovo portato sotto i riflettori la necessità di una stretta “per evitare che automobilisti e conducenti di camion possano finire per distrarsi con dispositivi come i telefoni cellulari oppure per mettersi alla guida stanchi”.
A chiederla, attraverso una nota, è Paolo Colangelo, presidente nazionale della Confarca (la confederazione che rappresenta le autoscuole italiane): un commento che arriva poche ore dopo le notizie diffuse dagli organi di stampa sullo sviluppo delle indagini della Procura di Bologna per far luce sull’esplosione verificatasi lunedì e che ha arrecato notevoli danni.
Gli inquirenti stanno indagando sulle cause che hanno portato all’incidente: secondo le prime ipotesi, l’autista del tir potrebbe essersi distratto – verosimilmente con un telefono cellulare – oppure sarebbe finito preda di un colpo di sonno.
“In entrambe le ipotesi ci troviamo di fronte ad un malcostume, quello di maneggiare lo smartphone mentre si è alla guida, oppure di mettersi al volante nonostante la stanchezza – afferma Colangelo – La nostra confederazione si batte da anni per la guida sicura, durante le lezioni di guida ribadiamo ai più giovani di non utilizzare dispositivi quali smartphone o tablet quando si è al volante. La stanchezza è un altro fattore di rischio che spesso condiziona i conducenti dei camion, spesso alle prese con tempi strettissimi di consegna”.
“Purtroppo, se non si può più intervenire sul cambiamento culturale, è necessario un rafforzamento dei controlli sulle strade, soprattutto in questi giorni di esodo – conclude Colangelo – Probabilmente i maggiori controlli avrebbero potuto scongiurare anche l’incidente sull’A14, ben venga quindi la proposta del ministro Salvini di intensificare le attività di pattugliamento sulle autostrade italiane”.