“Dopo la nostra denuncia della gestione delle attività cimiteriali napoletane nel mese di agosto, e come il Comune abbia addossato la colpa delle sue carenze alle Arciconfraternite napoletane, abbiamo appreso con piacere che in data 31 luglio il Servizio Cimiteri Cittadini abbia smentito sé stesso e specificato che in realtà le operazioni di deposizione delle urne cinerarie sia autorizzata. Dispiace però per i toni utilizzati, perché in quelle poche righe non sembra che la macchina amministrativa si scusi per l’ennesima brutta figura ma quasi sembra che siamo noi ad aver inteso male. Un’arroganza insopportabile”.
Lo denunciano Gennaro Tammaro e Alessio Salvato, i delegati campani di EFI (Eccellenza Funeraria Italiana, associazione di categoria degli impresari funebri) che nelle scorse ore hanno sollevato la questione delle mancate operazioni cimiteriali del mese di agosto.
“Siamo ancora più amareggiati – continuano Tammaro e Salvato – che non sia arrivata alcuna risposta dal vicesindaco Enrico Panini, attuale depositario di quella delega ai cimiteri rimbalzata da assessorato a assessorato in questi anni. Dispiace perché bastava un cenno di presenza, di volontà di dialogare per trovare soluzioni comuni e lavorare insieme per il bene della cittadinanza”.
“Il vicesindaco – ricordano i due impresari – ci ha dedicato la sua attenzione attraverso una replica solo quando denunciammo i rincari dei costi cimiteriali, vicenda che ora è all’attenzione del TAR. In quel caso ci accusò di avere interessi di privatizzazione dei cimiteri. Un’accusa infamante che abbiamo lasciato passare perché il nostro unico interesse non è alimentare beghe da condominio ma garantire un servizio degno della terza città d’Italia a chi si rivolge a noi”.
“Ma se invece – concludono Tammaro e Salvato – il nostro interlocutore decide di intraprendere la strada del silenzio come i suoi due predecessori, ci troviamo davanti a un grave problema. Il Comune attualmente deve a tutti delle risposte, che vanno dalla mancata formazione dei dipendenti cimiteriali comunali alla mancanza di spazi predisposti per le affissioni abusive, solo per citare le ultime segnalazioni”.