L’Università Marconi protagonista ad Alice nella città la sezione autonoma e parallela della festa del cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni
Cultura sono muri che cadono; connessioni infinite, strade che confluiscono l’una nell’altra. Cultura sono ponti costruiti per unire. Cultura, insomma, è sinonimo di apertura. Università degli Studi Guglielmo Marconi partecipa all’iniziativa Alice nella città per avvicinare gli studenti e farli crescere insieme nel nome, appunto, della conoscenza. Ma se sono questi, da sempre, scopo e meta di ogni iniziativa culturale; è altrettanto vero che sono mutati i meccanismi e le dinamiche di approccio che, oggi, passano attraverso i mezzi audiovisivi e i social media. La tradizione italiana resta, naturalmente, la matrice e il punto di partenza ma a patto che essa riviva in un’ottica di innovazione e diffusione: a questo (per cominciare) sta lavorando, ormai da tempo, e con riscontri crescenti, l’ateneo Guglielmo Marconi. Ora la collaborazione con Alice nella città mira ad arricchire, se non ad affinare, le capacità critiche e l’autonomia mentale di un giovane che intenda affacciarsi in un mercato del lavoro: ancora tutto, non diciamo da immaginare, ma certo da costruire. Per questo occorre che lo studente si metta in strada con un’attrezzatura diversa e diversificata dove il valore aggiunto sia costituito soprattutto dall’immagine (come punto di partenza e punto di arrivo) e, inutile dirlo, dalla capacità di comunicazione. Vorrà pur dire qualcosa se il nostro ateneo prende il nome da uno dei maggiori comunicatori moderni del nostro paese. Per questo (e molti altri motivi) appare assoluto rilievo la collaborazione con Alice nella città, posto che la settima arte costituisce, da sempre, l’esempio di una cultura che si alimenta delle conquiste precedenti per saltare meglio nel futuro. Reculer pour mieux sauter, dicono i francesi. Rinculare per saltare più lontano. L’immensa tradizione della cultura cinematografica italiana si basa su questo continuo e fertile rapporto col Passato.
Questo è il commento del prof. Roberto Nicolucci, docente di Storia dell’arte moderna dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi dove sono ormai ben collaudate le opportunità di un insegnamento in remoto con la necessità e, oggi dovremmo dire l’urgenza, di un confronto dal vivo, faccia a faccia, con i propri laureandi. L’intenzione di crescere in tutto il paese non può che prendere le mosse, per autorevolezza e buon augurio, da un evento come quello che, a ottobre, rimetterà la città di Roma al centro della vita culturale europea e mondiale. Alla voce del Professor Nicolucci si unisce quella del Dott. Alessio Acomanni, Presidente e Direttore Generale dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi, consapevole da sempre che solo da un lavoro di collaborazione – o, come si preferisce dire oggi, da uno sforzo sinergico – possano nascere i presupposti per uno slancio reale nel futuro. Gli uomini e le idee non mancano. Basta solo rimboccarsi le maniche con fiducia.