Lo studio Guarino aveva ragione su Astrazeneca, la conferma dal CTS

Considerate le numerose richieste da parte dei cittadini che pretendevano chiarimenti sul “caso AstraZeneca”, lo Studio Legale Guarino, con la collaborazione dalle associazioni Rinascimento Partenopeo e Pen.Sa., ha presentato ricorso al Tar del Lazio lo scorso 21 aprile, chiedendo l’annullamento del provvedimento che autorizzava la somministrazione della seconda dose del vaccino, senza alcuna limitazione. In particolare, si chiedeva al Tribunale Amministrativo del Lazio di bloccare l’autorizzazione alla somministrazione del farmaco per quei soggetti che, a seguito della inoculazione della prima dose, avevano già manifestato reazioni avverse, di tipo trombotico, così come indicate, nel foglio illustrativo, dalla stessa azienda produttrice, senza prevedere indicazioni alternative. La richiesta al TAR si fondava, tra l’altro, sul presupposto che, alla data dell’emissione del provvedimento amministrativo, non si disponeva di alcun dato in ordine agli effetti di un’eventuale seconda somministrazione del vaccino a quei soggetti che avevano manifestato le reazioni avverse anzidette. Infatti, le prime somministrazione del vaccino AstraZeneca, in Italia, erano iniziate nei primi giorni di febbraio scorso.

L’incertezza sulla somministrabilità della seconda dose, ai suddetti soggetti, poneva gli stessi innanzi alla scelta o di sottoporsi alla seconda inoculazione, rischiando gravi effetti collaterali, ovvero di non effettuare il richiamo, non concludendo il ciclo vaccinale e rischiando di contrarre la malattia, senza considerare le limitazioni alla propria libertà, che potrebbero derivare dalla mancata vaccinazione. Il tutto, in violazione di numerosi principi Costituzionali. 

Quindi, il Giudice e il Collegio del Tar si sono riservati di riunirsi e valutare la delicata questione proprio a seguito del ricorso presentato dallo Studio dell’Avv. Riccardo Guarino, presidente di Rinascimento Partenopeo.

Il Cts è intervenuto con il parere del 5 maggio scorso proprio su alcuni dei punti oggetto del ricorso, anticipando un’eventuale ordinanza del TAR, nel quale ha chiarito che la seconda dose può essere somministrata solo a coloro che, dopo la prima inoculazione, non hanno contratto una serie di complicazioni del tipo trombotico, rispondendo quindi positivamente alle questioni sollevate nel ricorso.

In ogni caso, benchè si sia chiarito che la seconda dose è sconsigliata a determinati soggetti, né il CTS né l’AIFA hanno stabilito come le persone alle quali non potrà essere somministrato il richiamo dovranno comportarsi e come esse potranno concludere il ciclo vaccinale, acquisendo la relativa immunità.

Pertanto, lo Studio Guarino, in assenza di precise indicazioni e per sollecitare chiarimenti in merito, proporrà un’istanza al Ministero ed all’AIFA.