L’astrattismo astrale di Raffaele Aprile sbarca a Picernum

L’arte non si ferma e sfida l’immobilismo sociale ed economico a cui il covid 19 ci ha costretti. Così Raffaele Aprile e una delle sue astrazioni cromatiche, pronta insieme altre 20 opere da un anno per una mostra congelata in attesa di tempi più propizi, sarà acquistabile il mese prossimo alla casa d’aste Picernum di Macerata, dal 5 aprile al 9 maggio 2021. Nato a Tripoli, ma italiano di adozione, Raffaele Aprile non ha avuto vita facile. Ma l’arte è sempre stata la sua medicina. È un profugo della Libia, Paese dal quale lui e la sua famiglia furono mandati via dall’oggi al domani, lasciandosi alle spalle una vita agiata e confortevole, al cui posto si fecero spazio incertezza e povertà. Niente studi d’arte per lui, non gli erano concessi, non più. «Ho seguito un percorso professionale completamente diverso – racconta l’artista – avevo bisogno di aiutare la mia famiglia.
Ma la pittura è sempre stata al mio fianco, mi ha accompagnato sin da bambino nella buona e nella cattiva sorte». Così l’arte diventa un linguaggio per scavare nelle fenditure dell’animo e tirarvi fuori un’energia vitale che solo i colori sanno trasmettere con tale potenza d’urto. I dipinti di Raffaele Aprile sono un tripudio di colori racchiusi (ma non troppo) nelle forme libere del suo astrattismo astrale, esprimono la bellezza del cosmo, l’inarrestabile voglia di esserci. «Da piccolo – prosegue Raffaele Aprile – mi divertivo a reinventare il mio mondo attraverso l’astrazione. Poi sono andato oltre. Dopo un inizio da autodidatta, in età adulta mi sono dedicato allo studio dell’tecniche artistiche. E dopo 21 anni di incubi, alla ricerca del mio vero io artistico, sono ritornato alle origini di quella pittura dalle forme informi, tanto congeniale al mio sentire». Dietro una struttura apparentemente casuale di disposizione degli elementi compositivi c’è invece tanto studio, una perfetta fusione di istintività e dominio della tecnica. I dipinti di Raffaele Aprile hanno una costruzione stratificata che ha inizio addirittura con la costruzione del telaio. Si parte quindi dal supporto per poi passare alla sua preparazione, con elementi polimaterici in grado di dare spessore al colore, determinando così una doppia tridimensionalità delle forme nello spazio fisico della tela. Tutti i dipinti sono poi realizzati in tecnica mista, olio e acrilico per alcuni particolari. E poi c’è la firma, la sua greca dorata, immancabile impronta d’artista su tela. «Nel corso di quest’ultimo anno ho sofferto molto, come tutti, la clausura, l’impossibilità di socializzare, di attingere dalla vita per reimmettere poi nelle mie opere.
Ma ne ho anche approfittato per buttarmi corpo e anima ancor di più nelle mie produzioni. Del resto, come ho sempre sostenuto, il tempo che impieghiamo nella cura di una passione è l’unico che possa ripagarci, a lungo andare, delle fatiche profuse».


Info e contatti: www.raffaeleaprile.com