“È quasi superfluo ribadire la centralità delle risorse artistiche e culturali per la ripresa del Paese che vanta la più preziosa eredità al mondo in termini di storia, memoria e bellezza. Eppure la recente crisi emergenziale lo ha colto impreparato a difendere la sua principale risorsa di energia vitale e a farne strumento di rivalsa rispetto alla mortificazione del ben-essere economico e sociale imposta dalle misure restrittive di contenimento del rischio di contagio”. Lo ricorda Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia. “La totale chiusura di mostre, musei, archivi, biblioteche, aree archeologiche e complessi monumentali sull’intero territorio nazionale – spiega – ha contribuito ad aggravare la crisi di un comparto già in difficoltà per la diffusa disaffezione nei confronti dell’impegno culturale e che vive oggi affanni preoccupanti anche per il prossimo futuro. La comune arretratezza tecnologica ha consentito, infatti, soltanto a pochi di mostrare resilienza aprendo le ‘porte digitali’ alla propria dotazione, condividendo contenuti multimediali, tra concerti ed altri eventi in streaming, ed elaborando programmi speciali. Nessuno comunque salvo da una drastica riduzione del fatturato rispetto all’anno precedente”.
Ma il problema non è soltanto domestico, per i vertici di Meritocrazia Italia, associazione nata per promuovere il merito. “Allargando lo sguardo, l’‘Accordo culturale per l’Europa’ sollecita l’adozione di una strategia globale mirata a porre la cultura al centro del Progetto europeo in tutti gli ambiti di intervento: dalla transizione verde alla digitalizzazione dei servizi. In coerenza e anche in vista della composizione del Recovery Plan per la distribuzione delle risorse di prossima erogazione, è fondamentale che l’obiettivo del rilancio delle risorse storiche e artistiche e della valorizzazione delle tradizioni culturali sia fatto oggetto di seria programmazione”.
Nell’immediato, secondo Meritocrazia, ogni intervento dovrà essere volto a garantire il recupero della normalità, in condizioni di sicurezza, nella fruizione dei luoghi d’arte e degli spettacoli dal vivo, punto di riferimento per il rafforzamento del tessuto economico e sociale. Ciò non senza prestare attenzione al bisogno di assicurare solidità e crescita al settore.
Per questo, in continuità con le tante proposte già avanzate con i comunicati condivisi nei mesi scorsi, Meritocrazia Italia reputa indispensabile:
– disporre l’immediata riapertura di mostre, musei, archivi, biblioteche, aree archeologiche e complessi monumentali, con previsione di adeguate misure di sicurezza sanitaria (definizione di limiti di capienza, obbligo di prenotazione, sistemi di igienizzazione, etc.);
– operare maggiori investimenti nell’ambito della digitalizzazione dei percorsi museali, favorendo l’interattività dei visitatori e la miglior custodia del patrimonio culturale;
– favorire il recupero infrastrutturale per consentire la riapertura di teatri spesso ospitati all’interno di stabili storici e la ripresa di pubblici spettacoli, con garanzia di copertura di spazi più ampi;
– consentire l’utilizzo di aree pubbliche, anche all’aperto, da riadibire a luoghi espositivi, fruibili da un numero maggiore di spettatori;
– finanziare l’acquisizione di opere allo stato ospitate da strutture straniere, allo scopo di ampliare l’offerta di musei e ricomporre il patrimonio nazionale;
– promuovere la collaborazione tra pubblico e privato, affinché le strutture non rimangano semplici custodi della memoria artistica del Paese ma possano essere fruibili attraverso laboratori di formazione e sperimentazione, spazi espositivi estemporanei, luoghi aperti alla didattica;
– promuovere intense campagne di sensibilizzazione a beneficio di cinema e teatri, se del caso con detrazione fiscale di abbonamenti o carnet di biglietti da consumare all’interno di una predeterminata durata temporale;
– favorire la riscoperta di luoghi conosciuti unicamente a livello locale e a scarsa attenzione nonostante la significativa proposta culturale, anche mediante la realizzazione di percorsi turistici, naturalistici ed enogastronomici capaci di metterne in evidenza le peculiarità che lo contraddistinguono;
– programmare un piano di potenziamento dei mezzi pubblici in corrispondenza di eventi dal vivo, per defatigare il trasporto pubblico e consentire un afflusso ordinato degli spettatori, anche oltre l’ordinario orario di servizio;
– ridefinire la posizione fiscale e contrattuale delle figure della filiera dello spettacolo, compresi i lavoratori a contratto per la singola esibizione e/o manifestazione