“Alle spalle i fondati timori per l’aumento del rischio di diffusione del contagio nel periodo delle festività, l’anno in entrata sembra portare rinnovata speranza per un presto recupero. L’avvio della distribuzione dei vaccini alimenta le attese di superamento (almeno) della crisi sanitaria in corso. Eppure l’emergenza, che si protrae oramai da troppo, non sembra del tutto superata. Non è ancora il tempo di abbassare la guardia e altre misure saranno necessarie per favorire la riconquista della normalità nelle relazioni sociali e della regolarità nello svolgimento delle attività commerciali”.
Lo affermano i vertici di Meritocrazia Italia dopo l’annuncio di un nuovo decreto del Presidente del Consiglio che, a detta dell’associazione, ravviva “sentimenti di attesa, malcontento e incertezza, specie con riguardo alla ripresa delle attività scolastiche e lavorative. E accresce le preoccupazioni per l’aggravamento della crisi che ulteriori restrizioni comporterebbero, sul piano economico, familiare e sociale”.
Consapevole della delicatezza del momento, Meritocrazia Italia torna a invocare ragionevolezza nell’elaborazione delle misure di contrasto, e insiste nelle proposte fino a oggi avanzate. “Servono, ora più che in passato, misure chiare, decise e uniformi. È tempo che la repressione lasci il posto alla certezza dei comportamenti consentiti e che le attività lavorative riprendano continuità, sia pure secondo modalità compatibili con il bisogno di contenere il rischio di contagio”.
Il dettaglio tecnico delle soluzioni proposte da Meritocrazia con i comunicati condivisi nei mesi scorsi mostra con chiarezza le opportunità sottese a una politica di interventi mirati, al tempo stesso accorta alle peculiari esigenze di settore e con vocazione di sistema, realmente intesa alla ricostruzione di un tessuto economico e sociale in sofferenza. Mostra invece, secondo MI, l’insufficienza di scelte di mero assistenzialismo.
LE PROPOSTE
Per questo, Meritocrazia sottolinea l’importanza di:
– prevedere una progressiva e graduale riapertura di ogni tipo di attività, con particolare riguardo per ristorazione, turismo, arte e cultura, con regole stringenti sia in fase di prevenzione con test periodici di controllo per datori di lavoro e dipendenti, in modo da rendere possibile un effettivo tracciamento dei contagi, sia in fase di fruizione, anche attraverso un sistema di prenotazione obbligatorio;
– a sostegno del mercato del lavoro e delle politiche sociali, aumentare gli sgravi sul lavoro a tempo indeterminato previsti per gli under 36, eliminando i vincoli temporali attualmente in uso;
– abolire il paletto delle anzianità di disoccupazione, attualmente previsto in 6 mesi per il Sud e 24 mesi per il resto del territorio nazionale;
– considerato che la riapertura delle scuole potrebbe contribuire all’aumento dei contagi, ma tenuto conto anche della necessità di recuperare il valore formativo del contatto umano, favorire un ripristino delle attività didattiche in presenza, con rientro graduale e scaglionato, sottoponendo alunni e personale a test rapidi, e predisponendo tutte le misure di sicurezza (come da dettaglio tecnico del comunicato del 31 dicembre 2020), con diversificazione territoriale secondo il livello di contagio;
– quindi, procedere i) alla presta riconversione degli spazi destinati alla didattica (anche utilizzando le numerose caserme totalmente o parzialmente inutilizzate) e alla riorganizzazione degli orari di frequenza; ii) a un adeguamento della dotazione sanitaria di protezione personale (i.e., termoscanner, mascherine di ricambio, etc.) a beneficio di tutti gli istituti scolastici; iii) ad assegnare posti fissi agli studenti all’interno dei mezzi destinati al loro trasporto, calibrando un numero di posti, predeterminato per gli altri utenti;
– (in linea con quanto richiesto con comunicato dello scorso 11 novembre 2020) garantire la continuità delle attività sportive, didattiche e fisioterapetiche (specie) nei casi di disabilità cognitiva, per non perdere il contatto con la realtà, favorire il recupero e prevenire crisi comportamentali;
– garantire prestazioni mediche (compresi i tamponi) e riabilitative domiciliari e di assistenza ospedaliera senza sospensione delle consolidate azioni di prevenzione, della distribuzione dei presidi indispensabili, degli interventi chirurgici, delle visite e dei ricoveri, dei servizi vaccinali;
– senza limitare oltre ragione la libertà di circolazione, implementare il sistema di trasporto pubblico, anche coinvolgendo le aziende di trasporto privato, per favorire il contact tracing e profittare delle utilità registrate in termini di miglioramento della qualità dell’aria; auspicabile sarebbe una maggiore sinergia tra autolinee comunali e provinciali, per garantire il maggior numero possibile di corse giornaliere con orari scaglionati e per incrementare il parco autobus;
– sospendere le prossime scadenze fiscali già rinviate a effetto dei precedenti decreti per consentire agli operatori economici di affrontare la crisi pandemica, considerando anche le ulteriori proroghe che potrebbero intervenire anche per effetto del decreto legge mille;
– procedere alla liquidazione e ai pagamenti di tutte le istanze di gratuito patrocinio a spese dello Stato nel termine massimo di tre mesi dalla presentazione della domanda;
– ridurre i contributi previdenziali per l’anno 2020 per tutti i professionisti che non rientrano nella fattispecie prevista per l’anno bianco della legge di bilancio, ma che hanno avuto comunque un calo di fatturato rispetto al 2019 del 20%;
– assicurare il ristoro parziale dei canoni di locazione per coloro che non hanno potuto usufruire del bando di Cassa Forense;
– consentire la riapertura in sicurezza di biblioteche, musei, cinema, teatri, e la ripresa di concerti ed eventi culturali;
– investire nella tempestivadigitalizzazione dei contenuti culturali, sia per enti pubblici sia privati tramite il Fondo cultura del ministero competente;
– programmare corridoi di sicurezza tra Italia e mete internazionali a maggiore affluenza, per consentire alle agenzie di viaggio di ricevere i prodotti e iniziare a riavviare le attività già dal prossimo giugno 2021;
– intensificare le misure di sicurezza sanitaria nelle carceri, a tutela dell’incolumità di popolazione carceraria, in situazione di strutturale fragilità, e operatori penitenziari, se del caso con attribuzione di priorità nella distribuzione dei vaccini.
Fondamentale è un impegno ancora maggiore sul piano della sanità pubblica.
“È essenziale – conclude l’associazione – velocizzare e intensificare il piano di somministrazione delle vaccinazioni, se del caso ricorrendo al supporto della Protezione Civile. Potrebbero essere organizzati punti di vaccinazione anche nei Palazzetti dello sport e presso le strutture destinate ad attività ora in sospensione. Resta importante implementare l’assistenza domiciliare integrata ADI al fine di garantire una migliore assistenza ai pazienti fragili ed evitare ospedalizzazioni inopportune, soprattutto in costanza di pandemia. Invitiamo il Governo a mettere in atto una importante fase organizzativa che faccia rientrare il nostro Paese in una situazione di normalità, garantendo la salute pubblica e l’attività economica”.