Un romanzo storico per celebrare i 150 anni dalla breccia di Porta Pia. “Un po’ di Roma” è l’ultimo lavoro di Alessandro Sacchi, edito da Fioranna, che racconta le vicende di un Gesuita napoletano. Siamo nel maggio del 1870. Rientrato frettolosamente da una missione in India, il membro della Compagnia di Gesù richiamato dai suoi superiori, cercherà di limitare le eventuali ricadute negative per Chiesa e Papato derivanti dai venti di guerra che spirano in Europa tra il secondo Impero di Napoleone III e la Prussia di Bismarck. Tutto questo in uno scenario in cui tutti gli spettatori rischiano di diventare protagonisti o vittime.
Attraverso la cultura Fioranna prova con coraggio a dar manforte per superare l’emergenza Coronavirus. «È stato molto appassionante poter vivere un periodo storico così importante per l’Italia attraverso gli occhi del protagonista – racconta Anna Fiore, titolare della casa editrice – un personaggio di fantasia delineato con grande realismo. Tutta la storia si svolge fra Goa in India, Roma e Napoli, città natale del protagonista, con un largo spaccato sulla vita e la realtà napoletana dell’epoca. Sentimenti, affetti familiari, giochi di potere e sottili strategie politiche si intrecciano e si sviluppano in modo serrato e sono stati in grado di generare l’attesa di conoscere la risoluzione della storia».
«Questo libro nasce dalla volontà di scrivere come libero e divertente sfogo, per scrivere di storia senza essere uno storico poteva venir fuori soltanto un romanzo, l’invenzione di personaggi non veri ma verosimili». Così Alessandro Sacchi, autore di saggi tra cui “Conversazione sulla Monarchia”, e avvocato cassazionista di 57 anni nato a Napoli dove vive e lavora. «Quest’anno ricorre il 150esimo anniversario della breccia di Porta Pia, la presa di Roma, lo spunto è venuto proprio da questa ricorrenza e nel voler offrire considerazioni su quel periodo e le sue figure principali, come Papa Pio IX e il cardinale Giacomo Antonelli. Figure assai poco studiate e che meritano, invece, un approfondimento come i membri della Compagnia di Gesù».