La Stazione Marittima di Napoli è diventata il luogo della manifestazione organizzata dall’Associazione Bus Turistici Campania 2020, presiedutada Riccardo Lucherini, in collaborazione con Tomaso Cognolato, CEO del Terminal Napoli; e Maurizio Maddaloni, presidente onorario della Fiavet Campania e Basilicata. Un colpo d’occhio molto forte: cento conducenti a bordo dei loro Bus Turistici, insieme agli operatori dell’Associazione NCC, si sono ritrovati per attirare l’attenzione del Governo su un comparto al collasso.
L’associazione Bus Turistici Campania 2020 rivendica la giusta attenzione da parte del Governo, chiedendo:
- un allungamento dei tempi circa la sospensione delle consistenti rate di leasing contratte per far fronte ai numerosi investimenti effettuati in presenza di un trend di crescita previsto per il 2020;
- la sospensione degli interessi legati ai leasing;
- un prolungamento della cassa integrazione (che in molti casi non è mai stata erogata) e della Naspi, perché vale la pena ricordare che il settore delle imprese di bus turistici è per l’80% un settore a domanda derivata, per cui è legato al pieno regime del sistema turistico per ristabilire l’attuale status quo.
- più fondi per sostenere attività ad alta intensità di capitale che in questo momento è completamente immobilizzato nella funzione operativa, ma che produce effetti finanziari penalizzanti e che mettono in discussione l’esistenza stessa delle aziende.
L’Associazione, inoltre, chiede che si formalizzino al più presto le procedure per l’affiancamento del TPL, Trasporto Pubblico Locale.
L’Associazione Bus Turistici 2020 Campania, comprende 50 aziende, per un totale di quasi 1000 mezzi di trasporti, nell’interesse di circa 1500 famiglie per un numero complessivo di 5000 persone. Le aziende riunite nell’associazione, che oltre al presidente Lucherini, ha ai vertici il vicepresidente Michele Bianco e il tesoriere Massimo Castiello, sono tra le più rappresentative del comparto del noleggio dei bus turistici, e, insieme, stanno cercando di dare forza e voce ad un settore che, pur essendo strategico nella più ampia filiera del turismo, è stato completamente dimenticato fino ad oggi da qualsiasi decreto.