Bullismo a Napoli, preoccupazione dal Corecom Campania

“L’ultimo gravissimo episodio di bullismo accaduto a Napoli nei giardini dei Colli Aminei dimostra quanto lavoro ci sia ancora da fare per combattere e prevenire questo fenomeno. Dieci ragazzi che attirano la vittima in una trappola attraverso il web e lo picchiano. Una dinamica che ci è stata denunciata centinaia di volte. La nostra opera di sensibilizzazione da sola non basta. Occorre che i genitori inizino ad assumersi le proprie responsabilità educando i figli e insegnando loro i valori del rispetto per il prossimo e dell’amicizia”. Queste le parole del presidente del Corecom Campania, Domenico Falco, nel corso del webinar “Didattica a distanza @scuolasenzabulli” che ha visto come protagonisti alunni e docenti dell’istituto “Dante Alighieri” di Sapri coordinati dai docenti Ida Gasparri e Luigi Mattia Rocca. “La risposta delle forze dell’ordine, che in poche ore hanno individuato e fermato gli aggressori – ha proseguito il presidente del Corecom –  sia di monito per tutti i giovani e per le loro famiglie. Stiamo parlando di veri e propri reati che rischiano di rovinare per sempre giovani vite. Pensiamoci!”. Il web viene spesso utilizzato impropriamente per arrecare danno al prossimo come sottolineato da Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania: “Con il Corecom e gli operatori abbiamo deciso di formare e informare studenti e docenti per mettere in pratica azioni e comportamenti per bloccare questa forma subdola di violenza. Trasformiamo in occasione per far crescere i rapporti umani questa collaborazione e denunciamo tutti gli episodi di cui siamo a conoscenza. Fermiamo chi si nasconde dietro un pc per offendere e calunniare gli altri”. Tutelare i più deboli è uno dei compiti della scuola come sottolineato da Maria Teresa Tancredi, dirigente dell’istituto: “La scuola deve prendere in carico le vittime ma anche il soggetto persecutore che avendo un indole sbagliata ha con se elementi di devianza che vanno corretti. Ai soggetti più deboli nei contesti di classe bisogna tendere la mano con una azione di sistema che coinvolga anche le famiglie”. Per Ivana Nasti, direttore del Servizio ispettivo Agcom: “L’uso massiccio di tecnologie informatiche ha comportato aumento dei casi di cyberbullismo, diffusione di foto e commenti a sfondo sessuale, derisione e scherno e fenomeni come  il trolling. Per questa ragione bisogna agire in termini di prevenzione attraverso la conoscenza di ragazzi e famiglie della pericolosità di questo fenomeno”. La testimonianza  di Fabiana Sera, attrice e speaker radiofonica, è stata seguita con grande partecipazione dai ragazzi collegati al webinar: “Per anni sono stata bullizzata per le mie caratteristiche fisiche. Mi prendevano in giro perché ero alta e grossa. E io ci soffrivo tanto. E mi sono nascosta. Fino a quando non ho deciso di imparare ad accettarmi e a cambiare prospettiva smettendo di sabotarmi per ascoltare gli altri. Ho creato a questo proposito anche l’hashtag #Equindi? Con il quale ho risposto alle cattiverie. Ho gli occhiali, sono grassa, sono troppo alta, e quindi? ? I veri deboli sono i bulli che non riescono a rivolgersi a voi e che si nascondono dietro schermi e tastiere”. Sui recenti episodi di bullismo torna anche Nicola Pasquino, presidente del Rotary club Angioino: “Gli ultimi casi registrati a Napoli dimostrano quanto sia importante proseguire nell’impegno per la campagna @scuolasenzabulli promossa da Corecom Campania,  Agcom e Consiglio regionale.  Partecipiamo con convinzione al progetto perché crediamo fermamente nella prevenzione per debellare questo fenomeno”.

Gli esperti che hanno partecipato al webinar hanno aiutato gli studenti a comprendere i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo e ciò che ne consegue. “Bisogna lavorare sugli aspetti di fragilità che non riguardano solo la vittima ma tutta la classe – ha affermato Giovanna D’Apolito psicologa e psicoterapeuta – spiegando ai ragazzi che cadono nelle grinfie dei bulli che uscire dal tunnel è possibile. Basta affidarsi e confidarsi con i genitori, gli insegnanti, gli amici e trovare la forze di denunciare. Facendo tesoro delle esperienze brutte si può riconquistare la propria vita”. Per l’avvocato Valentina Varano: “Il cyberbullismo ha come caratteristica un insieme di  comportamenti digitali finalizzati a insultare diffamare. Sono veri e propri reati che come tali vengono trattati dalle forze dell’ordine e dalla magistratura.  Chi li pone in essere non la passa liscia. La Polizia postale ha strumenti molto sofisticati attraverso i quali può recuperare dati e informazioni per arrivare al pc del soggetto che commette un reato. E anche dopo, di fronte a un giudice del Tribunale per i minori, il rischio di vedere restrizioni per la propria libertà è serio. Pensateci bene prima di mettere in campo certi comportamenti”. Al termine del webinar gli alunni dell’istituto si sono esibiti in una avvincente prova musicale lanciando un messaggio forte sull’importanza di restare compatti e aiutare il compagno in difficoltà.