“A Napoli e in Campania stiamo assistendo a donazioni di mascherine a tassisti, impiegati statali, detenuti. Sono iniziative lodevoli, sia chiaro: ma è da inizio emergenza che sottolineiamo che per gli operatori del comparto funebre il rischio contagio è elevatissimo e che i canali di approvvigionamento non sarebbero bastati. Adesso che le segnalazioni arrivano alla sede nazionale del sindacato da tutta Italia, possiamo purtroppo dire che avevamo previsto tutto”. Questa la dichiarazione di Gennaro Tammaro, rappresentante campano del sindacato EFI (Eccellenza Funeraria Italiana).
Spiega Tammaro: “Qualche settimana fa, consapevoli di cosa sarebbe accaduto di lì a breve, il nostro responsabile di segreteria nazionale Carmelo Pezzino ha inviato una richiesta tramite Posta Elettronica Certificata alla Protezione Civile che qualche impresario, evidentemente più avvezzo alle sterili polemiche che a contribuire fattivamente alla causa, ha bollato come richiesta di donazione. Non è così: trovare le mascherine stava diventando già complesso e l’epidemia con conseguente picco di decessi non era ancora nella fase critica. Chiedevamo semplicemente un canale preferenziale per aver accesso all’acquisto di questi prodotti. La Protezione Civile, sempre attraverso PEC, ci ha informato che non poteva prendere in carico questa richiesta perché andrebbe indirizzata direttamente agli enti Regione e Provincia. Non entriamo nel merito della questione burocratica di cui avremmo fatto volentieri a meno in questo momento, ma ne approfittiamo per un nuovo appello a Regione Campania e Città Metropolitana di Napoli, sperando che arrivi anche a Comune di Napoli e agli Assessori ai Cimiteri e al Commercio Enrico Panini e Rosaria Galiero: non vogliamo assistenzialismo ma chiediamo la possibilità di essere messi in condizione di lavorare in sicurezza. In questo momento gli operatori del comparto funebre sono, un gradino sotto i soli operatori sanitari, la categoria più a rischio”.
“Già a livello nazionale – conclude Tammaro – il Ministero della Salute nell’escludere la nostra categoria tra i mittenti della recente Circolare su servizi funebri e gestione salme ha commesso un errore grave. Speriamo che in queste ore in cui Napoli e Campania si stanno confermando virtuose nella gestione di questa emergenza arrivino risposte in controtendenza nette e inequivocabili”.