Un appello per Silvia Romano, la
giovane cooperante rapita
un anno fa in Kenya, affinché
non cali il silenzio sulla sua scomparsa. Lo lanceranno da
Napoli i rappresentanti
delle Ong e delle associazioni
umanitarie internazionali (come Amnesty ed Emergency) in
occasione dell’apertura
della XI edizione del
Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, in programma
il 20 novembre 2019.
Un’edizione, questa, dedicata all’ambiente,
come da titolo “Il Clima che verrà”, ma che guarda
anche all’attualità e alle cronache degli ultimi mesi, e che toccherà luoghi
come il carcere di
Poggioreale, l’Università e lo stabilimento Whirlpool di via Argine.
IL FESTIVAL
INTERNAZIONALE
Il Festival si dividerà in due parti: dal 20 al 23 novembre sarà Eventi Internazionali e
al contempo itinerante.
La giornata di apertura (mercoledì 20 alle ore 9.30, Sala Giunta di Palazzo San
Giacomo) offrirà un’ occasione straordinaria per parlare del lavoro delle
Organizzazioni Non Governative (ONG)
e chiedere a gran voce
il ritorno a casa della cooperante Silvia Romano. Saranno
presenti giornalisti dell’AGI
Angelo Ferrari e Luciano Scalettari, Rossella Miccio in
rappresentanza di Emergency, Riccardo
Noury in rappresentanza di Amnesty Italia, Angelica Romano di
“Un Ponte per…”, il comandante Tommaso Stella di “Nave
Mediterranea” e altre organizzazioni di carattere nazionale. Nel
pomeriggio, l’apertura ufficiale dell’XI Festival nello Spazio Comunale Piazza
Forcella (alle 19.00) ore 19.00, vedrà Francesco Quatrano, attivista e
collaboratore della regista Iara
Lee, presenterà il movimento Cultures of Resistance e l’ultimo film
della cineasta sull’affondamento delle Isole Salomone, “WANTOKS – Dance of Resilience in
Melanesia”. Chiuderà la serata un ricordo dell’antropologo
svizzero Bruno Manser, scomparso in Borneo nel 2000, vittima dei padroni del
traffico del legno nel sud est asiatico.
Giovedì 21 il Festival si sposterà, come ormai consuetudine, alla Casa Circondariale “G. Salvia” di
Poggioreale con una riflessione sul mito del “boss” attraverso
un film ironico di Giovanni Meola, “Bando di concorso”, e una discussione, moderata
dal giornalista Sandro
Ruotolo, con alcuni testimoni privilegiati, tra cui il
cantautore Maldestro
e don Franco Esposito,
cappellano del carcere. Nel pomeriggio, a Piazza Forcella, ci sarà un dibattito
organizzato dall’Atlante
dei conflitti e delle guerre del mondo, pubblicazione giunta
alla nona edizione, per affrontare il tema delle conseguenze delle guerre sui
civili e sulla natura.
Venerdì 22 novembre il Festival sbarca all’Università. Alle 9.30 al
Dipartimento di Giurisprudenza (via Porta di Massa – aula 28) dell’Università
degli Studi di Napoli Federico
II saranno di scena le associazioni Fridays for Future e Teachers for
Future di Napoli che racconteranno le loro azioni a
sostegno dell’ambiente introdotte dal professor
Antonio Cavaliere (docente di Diritto Penale – Univ. Federico
II), dalle iniziative antinucleari di
Padre Alex Zanotelli, dalle riflessioni scientifiche
dell’ingegner Giovanni
de Paoli dell’ENEA
e del professor Michelangelo
Russo, Direttore
del DIARC della Federico II. Un intervento molto atteso sarà
quello di Tiziana
Volta, coordinatrice italiana della II Marcia Mondiale per la Pace. Alle
19 a Piazza Forcella sarà la volta dell’India che
riassume in sé gli aspetti più terribili della crisi ambientale legata allo
sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali. Il film “She built a country”
illustrerà l’esempio di lotta delle donne indiane che resistono alle violenze
dello sfruttamento delle miniere di carbone e all’uso di questa risorsa
energetica altamente inquinante. A parlarne saranno le giornaliste Daniela Bezzi e Maria Tavernini
in collegamento con la ricercatrice Eleonora Fanari e con l’aiuto del fotografo
Andrea de Franciscis.
Sabato 23 novembre
si chiude la prima parte del Festival con una mattinata nello stabilimento Whirlpool di Napoli,
in crisi, e con le testimonianze
di sindacalisti ed esperti provenienti da altri siti dove l’inquinamento e i
veleni mettono a dura prova il confronto tra occupazione e salute pubblica.
Tra questi testimoni dell’ex-ILVA
di Taranto, delle Fonderie Pisano di Salerno e rappresentanti
della Fiom Lazio e del mondo dell’associazionismo legato alla Terra dei Fuochi. La
sera (ore 18) a Piazza Forcella la ricercatrice universitaria Valentina Ripa
dialogherà con il regista Marco
Bechis del pericoloso trend, non solo
climatico-ambientale, dell’Amazzonia e dell’America Latina con la proiezione de
“La terra degli uomini
rossi – Birdwatchers” dello stesso Bechis. La chiusura
(musicale) della serata sarà affidata a Jovine.
IL CONCORSO
CINEMATOGRAFICO
Nelle sere dal 27 al 29 novembre, nella monumentale cornice di Maschio Angioino
(Napoli), dalle 16 alle 22, saranno proiettati
i 31 film che hanno superato il primo livello di selezione del concorso
cinematografico. Si tratta di 7 lungometraggi e 24 corti tra cui
saranno scelti i due film vincitori (miglior cortometraggio e miglior
lungometraggio) dalla Giuria
Esperti (composta da Elisabetta Pandimiglio, documentarista
romana; Sandro Ruotolo, giornalista; Antonio Prata, direttore del Festival dei
Diritti Umani di Lugano; Sandra Lorenzano, docente della Universidad Autónoma
de México ed esperta di migrazioni).
Saranno anche assegnate le menzioni YOUTH (per i film destinati ai giovani) a
cura di una Giuria Giovani composta da ragazzi tra i 13 e i 20 anni, la Menzione
ARRIGONI/MER KHAMIS (per il film più coraggioso e innovatore) assegnata dalla
Giuria dei selezionatori interni e la Menzione CLIMA a cura della Giuria
Esperti.
La Giuria Popolare,
costituita su base volontaria su invito pubblico formulato dal Festival, sarà
chiamata ad assegnare la Menzione PLATEA
DIFFUSA.
La serata finale, prevista per il 30 novembre, sarà ospitata dalla Biblioteca di Storia Patria del
Maschio Angioino. Si chiuderà con una performance musicale di Daniele Sepe.
L’ingresso a tutti gli
eventi è gratuito.
INFORMAZIONI UTILI
Il Festival, patrocinato da Amnesty International Italia, appartiene alla sua
rete Human Rights Film Network e avrà come partner principali: Comune di Napoli
– Assessorato al Turismo e Cultura, Regione Campania, Banca Popolare Etica,
l’Ambasciata Svizzera in Italia e l’Associazione 46simo Parallelo di Trento.
Media partner saranno il quotidiano “Il Manifesto” (con la sua rivista
“Extraterrestre”) e il mensile di cinema “Diari di Cineclub”.
L’XI Festival sarà anche accompagnato dalla mostra W.A.R.S. (Wars And
Revolutionary Stories) organizzata dall’Atlante
dei conflitti e delle guerre di Trento che sarà ospitata dall’8
novembre al 1 dicembre nella Sala delle Armerie del Maschio Angioino.