Terzo appuntamento a Napoli con il convegno “L’ematologia, l’oncologia e la medicina del dolore tra umanizzazione delle cure e precision medicine”, in programma il 24 e 25 ottobre al Renaissance Hotel Mediterraneo a via Ponte di Tappia. Scopo del workshop è fornire le ultime novità scientifiche e approfondire l’importanza della corretta relazione fra sanitari, pazienti e caregivers per una terapia personalizzata efficace che tenga conto non solo della Medicina di Precisione ma anche della narrazione del paziente al fine di migliorare l’aderenza terapeutica. Il ‘patient journey’, espressione anglosassone che descrive il viaggio del paziente nel percorso di cura, è spesso vissuto come incubo dal malato e dai familiari coinvolti. Il nostro sistema sanitario è composto da una serie di servizi complessi e una moltitudine di figure professionali coinvolte con le quali paziente e caregiver si interfacciano in una relazione difficile, basata su poco tempo disponibile, e scarsamente empatica, in particolare nel processo di ospedalizzazione.
Si è giunti quindi alla terza edizione del workshop organizzato da Beniamino Casale, Responsabile IPAS Terapie Molecolari e Immunologiche in Oncologia – P.O. Monaldi e Carlo Negri, socio e amministratore di Napolilab, società di consulenza marketing che si avvarrà dei contributi di medici, infermieri, psicologi, formatori, associazioni pazienti in un confronto teso alla comprensione delle difficoltà collegate ai rispettivi ruoli.
Si parte giovedì 24 ottobre alle 15.30 mentre il 25 si inizia alle 9.00. Inaugurano le due giornate formative i medici Giuseppe Argenziano, direttore della Cattedra di Dermatologia del 1° Policlinico, Alfonso Papa, direttore del reparto di Terapia del Dolore del Monaldi, Mauro Giordano, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina d’Emergenza-urgenza dell’Università della Campania, Paolo Monorchio, presidente della Croce Rossa Comitato di Napoli. La sessione Comunicazione si avvarrà dei contributi di Michela Montevecchi, senatrice membro della Commissione Beni Culturali, Maria Domenica Castellone, senatrice membro della Commissione Sanità, Stefania Polvani, presidente SIMeN, la Società Italiana di medicina Narrativa e di altri illustri ospiti.
“La Medicina Narrativa (Narrative Based Medicine – NBM) – afferma Beniamino Casale, sta facendo il suo silenzioso ingresso nel campo delle cure, ponendosi come attitudine e strumento propriamente terapeutico oltre che di umanizzazione delle cure. Ciò sta avvenendo, paradossalmente, nell’era dell’irrompere della Precision Medicine (PM), fondata sulla integrazione delle conoscenze e delle tecniche derivate dalla bioinformatica, dalle biotecnologie, dalla genetica e dalla manipolazione dei Big Data in medicina. Così da un lato c’è il corpo, terreno di ricerca scientifica, oggetto della Evidence Based Medicine. Dall’altro lato la mente, sempre sfuggente e legata a sentimenti continuamente cangianti Il nostro obiettivo è portare a un “ricongiungimento” di questi due universi così apparentemente lontani mentre invece sono un unicum, soprattutto nella considerazione della scelta del percorso terapeutico”.
Fra le novità di questa edizione, spiega Carlo Negri, c’è la nuova collaborazione con SIMeN per diffondere maggiormente l’importanza di una corretta relazione medico-paziente e formare una rete nazionale coinvolgendo tutte le figure professionali sensibili e attive su questa tematica, il lancio di un magazine on line che si propone di decodificare il complesso linguaggio medico rendendolo accessibile a tutti e una serie di iniziative musicali e artistiche dedicate a pazienti, caregivers e sanitari