Progetto “La grande bellezza”: seicento giovani coinvolti per il recupero del patrimonio culturale abbandonato delle periferie urbane

La narrazione del territorio attraverso lo sguardo dei giovani. 660 ore di laboratori formativi in 6 mesi, 600 allievi coinvolti, fra alunni delle scuole elementari, medie e superiori, una didattica condivisa da 10 professionisti. Sono i numeri del progetto culturale “La Grande Bellezza” ideato e curato da Officinae Efesti, che vede l’ICS A. Moro di Casalnuovo di Napoli quale ente capofila, in rete con il Liceo Artistico e Scientifico E. Majorana di Pozzuoli, l’ICS Don Milani Capasso e la Scuola Media Caporale di Acerra. Durante il percorso formativo, ascoltando le esperienze dei ragazzi e seguendo le loro inclinazioni, per ogni territorio sono emersi i seguenti temi. A Casalnuovo: linguaggio, periferia, patrimonio e la passione per il rap, il teatro/danza e il mimo corporeo. A Pozzuoli: patrimonio e contemporaneità e l’interesse per il teatro comunitario, che ha coinvolto la cittadinanza. Al Capasso: tradizione, territorio e patrimonio e il canto polifonico. Al Caporale: tradizione, territorio e patrimonio con un interessante lavoro sulla maschera.

“La Grande Bellezza”, che nasce con l’intento di trasformare la relazione fra i giovani e il patrimonio culturale materiale e immateriale abbandonato, ha coinvolto anche nonni, familiari, artigiani, anziani dei quartieri e professionalità diverse nelle attività didattiche: una sarta, un urbanista, un architetto, un grafico, un’antropologa, un illustratore, esperti di teatro in aree di disagio, curatori, performer. Ampia e innovativa l’offerta formativa: esplorazione e mappatura dei territori attraverso il digital mapping, promozione e marketing del turismo sostenibile, digitalizzazione degli archivi, progettazione culturale, prassi e antropologia teatrale, oltre ad un’indagine sulle ritualità campane e la scoperta della sartoria d’eccellenza.

«La Grande Bellezza indaga la relazione fra estetica, territori periferici e le umanità che li abitano – raccontano le curatrici Stefania Piccolo e Alessandra Magnacca – generando un ponte fra alcuni contesti liminari della provincia di Napoli, per eleggere la periferia, quale spazio emozionale e geografico, come luogo privilegiato per le attività di promozione culturale, terreno fertile, pronto per dar vita a visioni contemporanee»

«“Cos’è per te la bellezza?” ci siamo posti questa domanda insieme ai ragazzi, da qui è partita la nostra indagine» aggiunge Ilaria Ceci, referente organizzativa.

Il 10 maggio Agostino Riitano, project manager supervisor di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, incontrerà gli allievi, i dirigenti scolastici e i cittadini, per aprire uno spazio di confronto sul valore e gli impatti di interventi culturali, che coinvolgono le comunità, i territori e i giovani, buone prassi che mettono in connessione la provincia di Napoli e Matera. Dall’11 maggio al 4 giugno avranno luogo le aperture pubbliche, offrendo al territorio diversi interventi performativi urbani. Il progetto ha trovato l’adesione della Sartoria Cesare Attolini, azienda di rilievo internazionale, che ha guidato gli allievi in un viaggio nella sede aziendale, generando una relazione virtuosa fra il mondo della scuola e quello dell’imprenditoria di eccellenza; Attolini ha realizzato i costumi indossati da Toni Servillo nel film La Grande Bellezza, da cui il nome del progetto. La Grande Bellezza è stato selezionato dal MIUR e finanziato con i Fondi Strutturali Europei nell’ambito del Programma Operativo Nazionale – Potenziamento all’educazione al patrimonio culturale, artistico e paesaggistico.