«Mi sento in imbarazzo». Dario Saracino è un medico italiano di 31 anni che lavora a Parigi da 3. Sta vivendo con apprensione la difficile situazione tra Italia e Francia di queste ore. E ha paura per le ripercussioni future: «L’Italia rispetto agli altri paesi europei sembra un paese d’operetta. Temo che passi l’idea di un paese nel caos guidato da dementi, mentre esistono tanti italiani che svolgono compiti di alta professionalità in Europa».
Tensione Italia-Francia: cosa sta succedendo
Dopo il ritiro dell’ambasciatore francese, c’è l’improvvisa scelta di Air France di sfilarsi dalla partita per il salvataggio di Alitalia. Una decisione che sembra dovuta proprio “a motivi politico-istituzionali”. E fa discutere anche la strana tempistica con cui la Francia ha deciso di non accogliere più i migranti della Sea Watch. Una coincidenza che suscita più di qualche sospetto e che di fatto protrae le ostilità.
Tutto è nato con un’escalation di nervosismo che per mesi ha generato botta e risposta continui tra i due vicepremier italiani, Salvini e Di Maio, e il presidente francese Macron. Uno scontro a colpi di “i populisti sono in aumento come la lebbra” e “Macron è il nuovo Napoleone”. Un clima teso che neanche il premier Conte e il ministro degli Esteri Moavero, generalmente più diplomatici, sono riusciti a stemperare. Secondo la Farnesina la situazione si è aggravata dopo le frasi di Di Maio sul “franco africano” e l’incontro del leader del Movimento 5 Stelle con i gilet gialli francesi. Le relazioni diplomatiche tra i due paesi non erano così critiche dal 1940.
Le reazioni degli italiani che lavorano a Parigi
«È soltanto un’ennesima prova di forza, ma passerà». Così interviene Cinzia Di Maio, un’assistente infermiera italiana di 26 anni che vive a Parigi da 5. Nonostante le notizie che arrivano non siano confortanti, non è molto preoccupata.
«Penso che sia il classico fuoco di paglia», aggiunge. «A Parigi – dice – il clima è incandescente, ma per altri motivi. Per i francesi ci sono problemi ben più importanti della crisi con l’Italia. E dagli italiani vogliono proprio questo: che si occupino della loro politica senza interferire in quella francese».
«La situazione sbollirà in fretta..». La pensa così anche Simona Luciani, una 24enne che da 4 mesi fa la ragazza alla pari in Francia, occupandosi della casa e dei bambini di una famiglia locale in cambio di vitto e alloggio.
La parola all’esperto: Alvio Patierno
A dare un’interpretazione del ritiro dell’ambasciatore ci pensa il professore Alvio Patierno, docente di lingua e traduzione francese presso l’Università Suor Orsola Benincasa ed esperto conoscitore della società francese. «La mossa francese – dice Patierno – è un chiaro campanello d’allarme. Vuole mettere in guardia il governo italiano e auspicare una comunicazione più pacifica».
Per il professore i toni usati dall’Italia negli ultimi mesi non hanno sicuramente facilitato le cose. «Gli attacchi – aggiunge – da parte dei due fronti del governo gialloverde infastidiscono particolarmente il Presidente Macron, da tempo in difficoltà e impegnato in una lunga campagna di riconciliazione con i cittadini».
E non fa sconti al governo italiano, sottolineandone l’arroganza sempre maggiore di cui fa sfoggio nelle relazioni con gli altri paesi e la mancanza di consapevolezza storica delle sue manovre politiche. Al tempo stesso, strizza l’occhio all’ex Presidente del Consiglio, Enrico Letta, intervenuto in facoltà per la presentazione del nuovo libro, “Ho imparato”.
«Un bel momento – dice Patierno – di discussione e dialogo costruttivo. Si è parlato di rapporti accademici, politici e sociali tra i due Paesi. In un certo senso una coincidenza profetica».
di Titti Pentangelo