La sede dell’Ordine dei Medici di Napoli cambia volto, assumendo connotati moderni, ariosi, luminosi. Il concept che svela il restyling firmato da Gnosis Progetti è la rinascita: la vita che riprende dopo una malattia, la luce come speranza di guarigione.
Antonio De Martino, socio fondatore insieme a Francesco Buonfantino, Rossella Traversari ed Enrico Lanzillo di Gnosis Progetti studio di progettazione svela il restyling: «L’Ordine dei Medici di Napoli meritava uno spazio che lo rappresentasse degnamente, occorreva realizzare un auditorium nel quale ospitare corsi di formazione, votazioni, consigli, eventi e conferenze stampa. Necessitava di un luogo di raccolta e accoglienza degli iscritti e del mondo esterno».
La nuova sede
Duecentotrenta posti a sedere, con la possibilità di suddividere ulteriormente la sala per crearne due più piccole. Pareti mobili permettono la rapida divisione della sala in due con un grado di isolamento acustico capace di creare il giusto comfort per la realizzazione di due eventi contemporanei. Scrupolosa l’attenzione rivolta agli impianti, per cui si è resa necessaria un’attenta analisi e una verifica dei parametri illuminotecnici al fine di assicurare il giusto comfort visivo, stesso impegno è stato profuso per l’impianto di condizionamento, perfettamente integrato e nascosto, ma molto funzionale.
Ultimo intervento, il Foyer che ha inteso valorizzare le qualità intrinseche dell’ambiente. Esso è fortemente caratterizzato dai due preesistenti lucernai circolari (oggi chiusi) che vengono reinterpetati e resi più eterei da un sistema di illuminazione centrale costituito da un grande cilindro sospeso rivestito da un telo diffusore e retroilluminato da corpi a led. Le pareti perimetrali interne dei lucernai sono trattate con una vernice dal particolare effetto a foglia d’oro conferendo pregio e qualità materica all’insieme. Il Foyer si completa formalmente con un grande portale che incornicia le due porte di accesso alla sala. Un portale dalla forma svasata e dinamica che enfatizza l’ingresso alla sala e preserva alla vista l’accesso ai due blocchi di servizi igienici che insistono sul foyer.
L’ispirazione
«Per realizzare l’opera ci siamo ispirati al serpente simbolo di guarigione e di conoscenza medica – continua Antonio De Martino – il veleno del serpente come cura ed il bastone alato di Esculapio sono i simboli della medicina stessa, quindi della possibilità di vivere, rinascere salvandosi dalle malattie. Il serpente si materializza in un corpo illuminante sinuoso che si intreccia nel controsoffitto dell’auditorium, intorno alla sequenza dei pilastri centrali. Gli stessi sono uniti dal binario (che rappresenta il bastone) su cui scorrono le pareti mobili. Infine una sequenza di velette degradanti disegnano nel controsoffitto le pagine del libro presenti nel logo. La parte alta della sala diventa quindi il luogo in cui si materializza, attraverso segni materici e di luce, il logo dell’ordine dei medici».
La mission di Gnosis
Gnosis è uno studio di progettazione e architettura, da oltre trent’anni sul mercato nazionale e internazionale. Realizza restauri e nuove opere come le Domus di Pompei e l’aeroporto di Capodichino, il percorso di accesso al parco archeologico di Paestum e il Braccio Nuovo del Museo Archeologico di Napoli, il Mann.
«Alla qualità del progetto – dicono i soci fondatori – è possibile approcciare in due modi. Il primo è quello proprio di tutte le culture passatiste e decadenti: riprodurre banalmente i riferimenti formali della tradizione cercando nel nome del progettista di grido (le archistar) il viatico per traghettare modelli vecchi nell’apatica cultura contemporanea. Il secondo è quello delle culture che guardano al futuro con energica speranza: affidare all’architettura il ruolo di manifesto del tempo che la commissiona facendo dell’architettura il luogo di confronto fra tecnica e collettività.
Gnosis ha scelto questa seconda via. In quest’epoca decadente, che guarda al passato quale comoda ancora di salvezza, Gnosis Progetti sceglie di credere nel futuro, perseguendo strenuamente la qualità del progetto tramite il confronto fra progettisti e collettività. Gnosis rinuncia ad inseguire modelli “architettocentrici” per cercare, nel nome comune, la strada per raggiungere un progetto di qualità. È un percorso in salita per chi lavora in Italia ed in Europa ma, più realizziamo opere, più sentiamo di aver scelto la strada giusta. Costruire nuovi edifici, restaurare e rifunzionalizzare architetture del passato ha un grande impatto sulla collettività che richiede questi interventi. Gnosis sente forte questa responsabilità e cerca in tutti i progetti di non tradire questo compito. Il nostro agire progettuale è espressione di un articolato collettivo di professionisti che matura le scelte in un continuo confronto fra menti ed emozioni differenti. Le soluzioni che proponiamo guardano al futuro senza dimenticare quello che il passato ci ha trasmesso. Ma se riproducessimo banalmente il passato, senza il coraggio di rappresentare il nostro presente, quale messaggio lasceremo alle generazioni future? Così, dopo quasi trenta anni di ricerca, continuiamo a disegnare il futuro certi che il vento della decadenza presto cambierà di direzione, regalando alla nostra cultura, come è accaduto molte volte un passato, un nuovo e radioso rinascimento».