La Napoli Inversa (e tanto altro) di Klaus Bunker in un’esposizione “unconventional” accanto alla Funicolare

Da ieri e per 30 giorni (gran parte di ottobre 2018) per chi si fermerà a prendere il caffè o a fare aperitivo al Bar Centrale 4.0 di piazza Fuga a Napoli basterà alzare lo sguardo per entrare nel magico mondo di Klaus Bunker. Non è solo fotografia ma una visione completamente opposta delle cose, della sua città in particolare. Sperimentare, stravolgere, viaggiare sulle curve cromatiche e modificarle a proprio piacimento.

Alessandro de Fraia (questo il suo vero nome) gioca con colori e dettagli per restituire un’immagine diversa, profonda, che vuole colpire dritto al cuore. Il resto lo fa un occhio sensibile, attento, capace di cogliere empaticamente movimenti ed emozioni in circolo. Non è un caso che Gaetano Russo, il direttore di quella che probabilmente è la più importante orchestra napoletana, la Nuova Scarlatti, lo abbia voluto con sé per raccontare la sua musica.

L’arte esposta su un binario, sospesa a mezz’aria, di un fotografo artigiano.

klaus bunker personale bar centrale
Klaus Bunker (foto: Enrico Parolisi)

Klaus Bunker, dove nasce la sua passione per la fotografia e l’arte?

“L’arte è di famiglia. La famiglia di mia madre è composta da molti ceramisti di Capodimonte, mentre dal lato di mio padre si annoverano pasticceri e pittori. Sono cresciuto nella creatività: amo tutte le forme d’arte, tra tutte la fotografia è quella che più mi si addice. E anche questa l’ho ereditata da papà”.

Cosa raccontano le sue opere?

“Raccontano momenti, emozioni, passioni degli ultimi dieci anni in cui mi sono dedicato alla fotografia”.

Come nasce l’idea di Napoli Inversa?

“Napoli Inversa nasce dalla voglia di sperimentazione continua e dalla voglia di dare colore dove non c’è. La maggior parte delle foto originali, scattate al Centro Direzionale di Napoli, sono quasi completamente grigie. Le ho stravolte e ho scoperto che sono particolarmente apprezzate”.

Obiettivi per il futuro?

“Vorrei dedicarmi alle foto come quelle di Napoli Inversa, creare tante cose nuove, fare mostre e far vedere i miei lavori. Vorrei essere libero completamente per esprimermi al massimo e vedere cosa riesco a raggiungere“.